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La scorsa settimana juliegirl ha iniziato le lezioni
di Hip Hop. Sono molto contenta, credo che le farà bene sperimentarsi in
qualcosa di nuovo, conoscere altre persone (anche se per noi ragazze riservate
difficilmente le palestre sono il luogo dove fare vere amicizie, le altre
ragazze ci sembrano sempre più disinibite e più brave), entrare in contatto con
il proprio corpo.
In ogni caso è importante che faccia qualcosa
fuori di casa e senza di noi.
Anche lei sembra contenta, la vedo convinta, del
resto era proprio quello che voleva fare, e ha l’atteggiamento saggio e
battagliero di dire “è difficile ma se ce la fanno gli altri ce la farò anche
io”.
Quando l’ho vista che si preparava seria seria
per andare in palestra mi sono un po’ intenerita. Ne ha di strada da fare. La palestra è piuttosto lontana, ma non è solo questi. Eppure in pochi mesi ne ha fatta già
tanta di strada, per restare in metafora. Lo pensavo l’altra sera. Cena frugale
tutti e tre sul divano per goderci meglio il film. Noi formaggio di capra, lei salsiccie (immancabili) ma stesso contorno: patate lesse e spinaci. Chi l’avrebbe mai detto. Forse nemmeno lei. Qualche
giorno fa mi ha detto “hai visto che ora mangio le verdure?”, quasi
incredula. Certo qualche volta bisogna spingerla un po’…
Ma torniamo alla danza che a quanto pare piace a tutti. Pure a me piace assai ballare ma ho un mio modo… anarchico.
Qualche giorno fa mia madre ha chiamato e ridendo come
una bambina colta con le mani nella nutella mi ha detto che ha iniziato le
lezioni di ballo presso il salone di una parrocchia.
Quasi più incredibile di juliegirl che mangia le
verdure! Sono rimasta un po’ perplessa. Ha commentato la notizia esclamando: “Ho
iniziato troppo tardi però!” Si riferiva al fatto che le altre hanno iniziato
prima il corso e sanno già ballare. Io le ho detto, Non ti preoccupare ti
metterai subito al passo, tu sapevi già ballare. Vabbè, quando ero cirasa, fa
lei. Dove “cirasa” sta per ciliegia ed è il suo modo di dire “bambina”,
“ragazza”,”fanciulla in fiore”.
Ma forse non si riferiva solo a quello, a livello
inconscio.
Chiuso il telefono e uscita di casa di corsa per
andare in ufficio, ho rimuginato un po’.
Il fatto è, mamma, che hai iniziato davvero
troppo tardi a divertirti. Solo ora, dopo i sessanta, ti stai concedendo
divertimenti che prima non ti concedevi.
Questa cosa mi fa tenerezza.
Ti sei sempre occupata di noi bambine prendendo
persino la patente per poterci accompagnare dappertutto, me lo ricordo bene,
salvo abbandonarla quando patentate noi non ne abbiamo avuto più bisogno. Quando
siamo diventate abbastanza grandi perché potessi riprenderti un po’ del tuo
tempo hai dovuto rimboccarti le maniche e dare una mano al negozio.
Sempre continuando a fare tutto quello che facevi
prima, continuando ad alzarti prestissimo e a lucidare la casa come uno
specchio, a cucinare benissimo. Mi ricordo che la prima volta che ho visto la polvere avevo 19 anni e
non era a casa nostra.
Divertiti mamma, ne hai tutto il diritto, lo hai
sempre avuto, e forse mi sentirò meno in colpa per averti lasciata sola. Ma lo sai, te l’ho anche detto, quando avrai bisogno ci sarò.
E magari mi darai qualche lezione di ballo…