Addosso
Ti sto addossoadesso
asola su bottone
le dita a cercare
la pelle segreta tu ti slacci
asola da bottone
lembi scostati di una ferita
in via di guarigione. Mi sei stato padre
putativo
per consanguineità di valori. Come Giuseppe
mi hai insegnato a piallare il legno
a ricavarne il buono
e il giusto. Alle tue spalle come ombra
la sua profezia
e quando hai ingiunto di regalare il mantello
si è rivelata. Ad allontanarci la reciproca intransigenza
e l’occhio malevolo
che hai scelto di ascoltare. Non ti ho ancora perdonato
che a un padre non si perdona mai
quel che appare
Tradimento. Ma oggi ho sognato di tenerti la mano.
Ti chiamo col tuo nome primitivo
mentre scivoli
nel mio sangue
e nella notte
il tuo sudore è rugiada
io terra arsa
e perduta.
Come albero
squarciato
il corpo muto
disteso
offeso.
Le braccia piene
tese
indifese
come rami in fiore.
Questo l’oltraggio.
Qui la dura fragilità,
estrema giovinezza,
giace
in ostaggio.
Portami il gambo di una rosa
una pietra fragrante di mare
per fare colazione basterà
portami una spiga senza grano
e il grido di un gabbiano
mi sazierà
ma non portarmi incenso
campane già sentite
o finte giovinezze
leggimi piuttosto i tuoi pensieri
a voce alta
e mi sfamerò.
Posted by theblackdalia on 7 settembre 2011 at 13:42
poesia dedicata a Carlo Giuliani